Federazione Italiana Sport Orientamento - Delegazione Piemonte
Cos'è l'orienteering?
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Notizie Scuola 2017

ORIENTEERING E’……. BEPPE ROSSO!!!


Non è una gara né di federazione e nemmeno promozionale. E’ semplicemente una manifestazione di orienteering che quest’anno coinvolge sette istituti di scuola secondaria di 1°grado per un totale di quasi 500 ragazzi (con 8 partecipanti in più si faceva cifra tonda!).

Lo scenario è come sempre quello della stupenda collina di Monserrato, tinta dei fantastici colori autunnali e l’organizzazione è ancora una volta dei docenti dell’I.C. di Borgo S. Dalmazzo (Cn). Però dire che il memorial Beppe Rosso di orienteering, giunto quest’anno alla XX edizione, sia sempre lo stesso non sarebbe la verità. Ogni anno questa importante manifestazione sportiva emoziona, incanta, diverte, coinvolge in modo unico e speciale e scrive una irripetibile pagina di storia, in ricordo di un personaggio indimenticabile quale è stato Beppe Rosso per la città di Borgo e per le scuole in cui ha insegnato.

Gara score obbligatoria a coppie, partenze ogni 7’ con 10 coppie di cadetti, 10 cadette e 10 ragazzi/e e in poco più di un’ora tutti i 500 partecipanti sono sul percorso. La collina è invasa totalmente dai ragazzi, questa mattina sono loro i padroni, invadono i sentieri e le strade. I più coraggiosi si gettano in picchiata giù nei boschi, ma il terreno molto asciutto e ricoperto da uno folto strato di foglie secche e ricci, li mette a dura prova. Pochi riescono a passare indenni, i più scivolano, cadono, alcuni decidono addirittura di affrontare il pendio a “quattro zampe”incuranti, almeno apparentemente delle spine dei ricci. E’ avventura pura, divertimento. Lungo i sentieri si creano coalizioni anche tra scuole diverse, amicizie, scambi di informazioni, urla di gioia o di scampato pericolo. C’è chi addirittura festeggia il raggiungimento della lanterna con un breve balletto, altri che compiono gesti propiziatori per il ritrovamento delle successive….Nessun paragone con il silenzio e la tranquillità del bosco che caratterizzano le gare di orienteering ma …..orienteering a Borgo San Dalmazzo è anche questo.

E’ interessante osservare il diverso atteggiamento con il quale i ragazzi si predispongono alla gara. C’è chi si presenta in partenza in pantaloncini e maniche corte (ma non fa caldo!) intenzionato a correre lungo tutto il percorso; chi con abbigliamento super tecnico per sentirsi più competitivo; chi tranquillamente avvolto nel giaccone che non vuole assolutamente abbandonare; chi vorrebbe partire con lo zainetto (kit di sopravvivenza con panino e acqua): chi addirittura ha la bussola….Al via l’agitazione è massima e iniziano le prime discussioni tra la coppia, che in alcuni casi culmineranno con la separazione durante il percorso, per poi forzatamente riconciliarsi per tagliare correttamente il traguardo. Ogni tanto qualche concorrente transita nuovamente dalla partenza a cercare qualcosa che non c’è. Stessa situazione sul piazzale di arrivo dove si assiste al via vai di ragazzi con espressioni varie: c’è chi passa e ripassa stentando a capire che è sempre allo stesso punto, chi incitato dai compagni corre a tutta velocità, chi cammina beatamente con la cartina quasi in tasca, chi invece la gira e rigira sperando di trovare una via di fuga, chi scoraggiato chiede un aiutino ai prof.

Il tempo di gara sembra infinito, ma a 2 ore e mezza dalla partenza è già pronta la classifica grazie al prezioso lavoro degli insegnanti affiancati da un team speciale di docenti in pensione che negli anni passati hanno avvicinato molti studenti all’orienteering e che oggi non hanno voluto mancare. Grazie a Giacomo, Gigio, Marco, Laura, Marina, Vanna! Così dopo essersi rifocillati tutti con un buon bicchiere di thè caldo, preziosamente preparato dai volontari della protezione civile in collaborazione con l’Avis Borgo, i ragazzi si radunano davanti al Santuario per la premiazione che valorizza i primi 5 di categoria e tutti gli alunni diversamente abili partecipanti.

Appuntamento alla prossima edizione, perché il Beppe Rosso è una storia senza fine!

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Trofeo Coni 2017


TROFEO CONI: ESSERCI E’ GIA’UNA VITTORIA

Si è appena conclusa la fase nazionale del Trofeo Coni a Senigallia, ma per chi ha partecipato il ricordo di questa magica esperienza vivrà a lungo.

Che cos’è il Trofeo Coni?

Lasciamo da parte una risposta oggettiva e facciamoci guidare dalle emozioni che hanno vissuto Guendalina, Michele, Francesca, Edoardo, i fantastici portacolori dell’orienteering del Piemonte guidati dalla prof (ma vietato parlare di scuola in questi giorni!) Cristina, che questa volta si è ben orientata in ogni fase dell’evento, con split time da podio! Trofeo Coni è condividere la stanza con chi non conosci, e per 4 giorni saper convivere con chi ha carattere ed abitudini (dialetti!) diversi dai tuoi, senza farti rubare proprio tutto lo spazio e sperando alla fine di ritrovare calzini e quant’altro nel totale disordine della camera.

Trofeo Coni è sfilare nella cerimonia di apertura, partendo fianco a fianco con i tuoi compagni di regione, per finire, dopo pochi passi in un’Italia senza confini.

Trofeo Coni è per 4 giorni vedere solo il bianco della divisa che veste più di 4000 persone tra atleti e accompagnatori e soprattutto riuscire a mantenerla bianca fino alla fine.

Trofeo Coni è soddisfare la curiosità di tutti quelli che ti chiedono cos’è l’orientamento. A Fano una ragazzina del paese mi ha chiesto dove ci si iscriveva per la caccia al tesoro. (!?!!)

Trofeo Coni è scoprire che ci sono sport che anche tu non conosci: ma che cos’è la ruzzola?!?

Trofeo Coni è essere atteso e attendere all’arrivo quelli che fino a qualche secondo prima erano i tuoi rivali e saper condividere con loro amarezze e gioie. Ma quanta confusione ha creato quella 100 punto spettacolo?!?!

Trofeo Coni è il fantastico gruppo degli accompagnatori Fiso che sa trasformare ogni gara in una sincera occasione di festa ed amicizia. Ci è mancata solo la garetta ufficiale anche per noi, o forse meglio così….avremo potuto rompere gli equlibri.

Trofeo Coni è vivere nel caos e nell’improvvisazione con tranquillità e senza pretese di capire, con la consapevolezza che far muovere 4000 persone è un’impresa da guiness.

Trofeo Coni sono le 2 prof del quinto piano (io e la collega della pallapugno) che meglio di qualsiasi anti-furto hanno impedito notte e giorno il “casino” nel corridoio.

Trofeo Coni è per chi resiste alle fatiche, ma quelle vere, quelle che ogni giorno si ripresentano e ti mettono alla prova. Vediamo….direi che per Guendalina la sua difficoltà più grande è stata non svenire di fronte ai piattoni di pasta del ristorante, cercando di ingurgitare almeno 3 fusilli e far capire al cameriere che era già sazia. Per Francesca sopravvivere alle liti tra le sue coinquiline e riuscire a far “sloggiare” gli intrusi. Per Michele non venire sbriciolato da quel ragazzone pugliese che puntualmente lo utilizzava come pupazzetto, lo stritolava allegramente e lo lanciava per aria. Per Edoardo riuscire a dormire tra i rumorosi compagni di stanza e il Karaoke a squarciagola del baretto sul lungomare.

Trofeo Coni è la festa finale con fuochi d’artificio e musica scatenata tanto da far almeno ondeggiare anche i più riservati.

Trofeo Coni è il fiume bianco che invade il lungomare di Senigallia di ritorno dalla festa….ad ogni albergo si lascia una delegazione. Sono saluti, abbracci, sorrisi, ricordi che non svaniranno.

E per tutti un solo desiderio: esserci alla prossima edizione, se non nell’orienteering ….. nella ruzzola, l’importante è esserci !!!!!!!