Federazione Italiana Sport Orientamento - Delegazione Piemonte
Cos'è l'orienteering?
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Cronache 2016

Intervista a Michele Caraglio rappresentante atleti FISO

Nel mese di dicembre 2016 Michele Caraglio è stato eletto come rappresentante atleti. Lo abbiamo intervistato approfittando dell'occasione per conoscere il punto di vista di un grande atleta.

1) Nelle elezioni a Verona hai ottenuto un incarico dirigenziale importante. Cosa ti aspetti da questa nuova avventura?

Anche se in passato (stagione 2003) mi sono ritrovato ad essere presidente dell'Oricuneo, devo ammettere che non ho una vera vena dirigenziale e che preferisco fare l'atleta o il tecnico. Però quando l'ex-presidente Mauro Gazzerro mi ha chiesto di candidarmi con il suo gruppo mi sono sentito in dovere di accettare nella speranza che l'esperienza che ho maturato in anni di agonismo e nelle tante gare organizzate possa in qualche modo essere utile al movimento. Mi sono lanciato in quest'avventura abbastanza alla cieca, senza sapere bene come funzionasse il consiglio federale e le varie commissioni che ad esso fanno capo, ma sono stato eletto come rappresentante atleti e come tale vorrei rimanere più vicino alle questioni legate all'agonismo e alla qualità delle competizioni. Soprattutto mi piacerebbe cercare di dare il mio contributo per migliorare l'organizzazione e la gestione delle squadre nazionali CO.

2) Quali sono secondo te i punti di forza e di debolezza dell'orienteering italiano? Dove, a tuo avviso, occorrerebbe intervenire per correggere eventuali problemi?

A mio parere il più grande punto di forza è che il movimento orientistico è costituito da persone con una passione smisurata per questo sport; una passione che ci porta a fare lunghi viaggi per correre in qualche bosco dall'altra parte dell'Italia e a sacrificare le ferie per partecipare a qualche competizione multiday in giro per l'Europa. Siamo però uno sport con un numero di praticanti relativamente basso ed è sempre stato difficile fare crescere questo numero.

Secondo me i punti che giocano più a sfavore in questo tentativo sono due:

L'Orientering è un sport altamente tecnico; in ciò risiede gran parte della sua bellezza ma questo ha un prezzo in quanto l'orienteering risulta complesso sia dal punto di vista dell'apprendimento che dal punto di vista organizzativo.Sappiamo tutti bene che non si impara a fare orientamento dopo solo poche uscite e chiunque abbia organizzato qualche evento sa anche quanto complicato sia organizzare anche solo una garetta promozionale rispetto all'organizzazione ad esempio di una gara podistica.

Il secondo punto limitante è il fatto che una frazione cospicua della popolazione non ha la fortuna di avere un bosco dietro l'angolo e ciò rende difficoltosi l'avviamento e la pratica dell'orienteering. D'altro canto è anche vero che ci sono tantissime zone dove, pur essendoci terreni fantastici per fare orientamento (penso ad esempio all'altopiano di Asiago o a molti posti in Liguria), poi manca completamente un movimento radicato sul territorio.

A mio avviso bisognerebbe cercare di investire un po' di più nella promozione dell'attività agonistica tra la popolazione di questi luoghi.

3) Quali sono i tuoi progetti per il futuro, sia in ambito agonistico, come atleta, che in ambito dirigenziale?

In ambito agonistico credo che continuerò ad allenarmi con costanza ancora per diversi anni perché quando faccio orientamento mi diverto moltissimo e mi diverto tanto di più quanto più riesco a farlo velocemente. D'altro canto sono arrivato ad un punto in cui sono già abbastanza soddisfatto dei risultati ottenuti e sento che è anche venuto il momento di restituire un po' di quel che l'orienteering mi ha dato e da qui la mia decisione di mettermi in gioco come consigliere. Dal punto di vista dirigenziale al momento spero solo di esser capace di fare un buon lavoro in FISO nei prossimi quattro anni.

4) Sei uno sportivo su più fronti, pensi in futuro di partecipare in maniera più assidua anche ad altre competizioni come, ad esempio, la corsa in montagna o lo sci alpinismo?

Negli anni passati ho sempre cercato di completare la mia preparazione atletica facendo qualche gara di corsa campestre in Inverno e rarissime skyrace in Estate. Ho anche sempre cercato, ogni volta ne avessi la possibilità, di sostituire un, per me noiosissimo, lungo lento in un parco cittadino con una corsa in montagna o più semplicemente, senza correre, con una gita di sci alpinismo, un'escursione o una scalata. Diciamo che per me la passione per la montagna è una tradizione di famiglia, in cui io sono riuscito ad innestare bene anche l'orienteering, però solitamente, quando vado in montagna, l'agonismo non lo metto nello zaino e mi piace prendermi il tempo per riflettere e per godere di sole e paesaggi. Per questo motivo penso che le gare ad altitudini dove gli alberi fanno fatica a crescere rimarranno sempre solo dei casi isolati.

5) Quattro parole per definire cos'è per te l'orienteering.

Ridurlo a quattro parole è un po' limitante ma, se proprio devo, ne scelgo solo una: "Flusso". Nell'orienteering è quello stato mentale che si instaura quando si è completamente concentrati sulla lettura della cartina, in cui tutto sembra venire con facilità e addirittura la sensazione di fatica fisica risulta un po' attenuata. Chi l'ha provata sa che è una bella sensazione.In alternativa, usando letteralmente solo quattro parole: "è uno sport fantastico!"

Gare di SAVONA e del Monte BEIGUA

In un mite sabato pomeriggio di ottobre si è svolta la prima edizione del Campionato Italiano Sprint Relay, che richiedeva la partecipazione in ogni formazione di tre concorrenti di cui almeno una donna, e il Piemonte è riuscito a formare ben nove squadre di quattro società diverse.

La bella giornata ha permesso alla gente di riempire il centro cittadino e questo è stato un elemento che ha comportato variazioni improvvise nella corsa, ma la difficoltà maggiore dal punto di vista tecnico è stata la “conquista” delle lanterne nel Forte Priamar, composto da diversi piani di transito, e, in misura minore, l’area del porto. Forse, sono questi i motivi delle numerose punzonature mancanti che hanno costretto alla squalifica di diverse squadre.

Sono giunte correttamente al traguardo solo tre squadre piemontesi: in ME la squadra a società miste, con Stefania Marchisio dell’Oricuneo (17esimi); sempre in ME, la squadra tutta Oricuneo formata da Andrea Migliore, Frances Stone, Fabrizio Abrate (19esimi); tra i Veterani, ancora Oricuneo con Enzo Zamperin, Ornella Arnaudo, Luciano Pilati, che conquistano il podio con una sorprendente terza posizione.

Sempre attenti ai nostri atleti migliori che corrono per squadre di altre regioni, rileviamo lo splendido secondo posto in ME di Michele Caraglio.

Poi si è messo a piovere.

E la pioggia è stata protagonista anche il giorno dopo, insieme al freddo, sul Monte Beigua di Varazze, per la Coppa Italia. I venticinque lividi atleti delle cinque squadre piemontesi che hanno gareggiato ricorderanno a lungo il cocktail di intemperie meteo che hanno reso improba una gara già tecnicamente difficile: insomma, una bella gara di orientamento su un terreno divertente per lontre e castori. In queste condizioni molti sono stati i ritiri e gli errori, ma altri hanno avuto la soddisfazione di farcela.

In M12 abbiamo visto finalmente un giovane correre e giungere all’arrivo, Edoardo Pellegrino Tecco (Oricuneo, 6). In M55 notevoli le prestazione di Leonardo Curzio (Orientamondo Ivrea, 5) e Giovanni Faetanini (Cral GTT, 9). In M60 ben tre piemontesi nelle prime sette posizioni: è ancora Stefano Bisoffi (CUS Torino, 1) che vince in modo splendido; Massimo Ghirardi (Cral GTT, 6) e Enzo Zamperin (Oricuneo, 7) commettono pochi ma determinanti errori. In M65 Luciano Pilati (Oricuneo, 8) si è mosso con cautela e in modo avveduto nella nebbia. Ma, forse, gli esiti più soddisfacenti sono stati quelli in MA di Andrea Migliore (Oricuneo, 8 ) e in MB di Francesco Blotto (Orientamondo Ivrea, 2) che fanno ben sperare tra i giovani.

Nel settore femminile, in W35 Xane Plascencia (Gsport, 7) ha condotto in modo determinato la gara; in W55 Maria Elena Liverani (CUS Torino, 1) liberatasi dei compagni di staffetta ha potuto vincere, e Marina Beltramo (GSport, 6) ha espresso al meglio la sua capacità tecnica; infine, in W65 Frances Stone (Oricuneo, 2) bravissima in questa atmosfera britannica di nebbia e pioggia (ovvio il banale stereotipo).

Anche questa volta, attenti ai nostri atleti migliori che corrono per squadre di altre regioni, rileviamo l’ottimo terzo posto in ME di Samuele Curzio e a seguire Michele Caraglio (7) e Andrea Bruno (15); in WE Lucia Curzio (7).

MTBO: FINALE DI STAGIONE

LUCA NARCISO 6° NEL CAMPIONATO ITALIANO LONG ELITE......soffre..cade..si rialza..e si "rimette ... in sesto"!!!!!!

Sabato 8 e domenica 9 ottobre nella splendida cornice dell'altopiano di Folgaria (TN) sono andati in scena rispettivamente la 5^ ed ultima prova di Coppa Italia ed il Campionato Italiano Long (direttore di gara Roberto Sartori, tracciatore Ivan Gasperotti).

Anche quest'anno a rappresentare il Piemonte c'era Luca Narciso, astigiano del CRAL GTT al suo secondo anno nella cat. elite. Nella gara sprint di sabato (vinta dal pluricampione Luca Dallavalle), velocissima e molto tecnica, abbiamo ottenuto un 8° posto ed un'altra dose di esperienza in gare di primo livello. Domenica, in una giornata da lupi (definizione presa pari pari dalla cronaca del sito Fiso)... cielo cupo, temperatura 4 gradi ed una pioggerellina pungente, la gara long (vinta nuovamente da Luca Dallavalle a cui è andato l'ennesimo titolo tricolore) ha riservato clamorose sorprese (complici anche tra gli altri i ritiri illustri di Piero Turra e Cristian Galter) per una classifica finale in cui i primi sei provenivano da 5 regioni diverse!! ed in sesta posizione si è piazzato proprio l'atleta monferrino!!!Bella prova di carattere quella del piemontese, allievo di Ghirardi e Martinetto, che nonostante un paio di errori ed una brutta caduta in discesa, pagati con un ritardo di una quarantina di minuti, ha rialzato la testa inanellando, split time alla mano, 10 punzonature all'altezza dei migliori che danno morale in prospettiva futura al termine di una stagione agonistica iniziata tardi per impegni di studio e funestata da una lunga serie di problemi meccanici, vedi le prove di Sella Valsugana e Villach in Austria terminate con la bici a spalla.... ci voleva una bella soddisfazione ed è finalmente arrivata!!

Ad impreziosire la manifestazione le telecamere di RAISPORT che prossimamente manderà in onda la sintesi delle gare ...e allora non resta che metterci comodi e gustarci lo spettacolo garantito della mountain bike orienteering!!!!!

Risultati e classifiche consultabili su www.fiso.it

ARGENTO DELL’ORICUNEO AL TROFEO CONI

3000 ragazzi, 45 discipline sportive, 33 Federazioni Sportive Nazionali, 8 Discipline Sportive Associate, questi sono alcuni dei numeri che hanno caratterizzato la 3^ edizione del Trofeo Coni svoltosi in Sardegna, a Cagliari e dintorni, dal 22 al 24 settembre 2016. La Fiso piemontese era rappresentata dai ragazzi dell’Oricuneo: Martino Carollo, Marika Giordanengo e Edoardo Pellegrino Tecco, accompagnati da Cristina Miraglio, per l’occasione tecnico Fiso.

Quattro pullman della regione Piemonte hanno condotto a Genova i ragazzi che, dopo un entusiasmante viaggio in nave in compagnia delle delegazioni della Liguria e Valle d’Aosta, sono giunti a Porto Torres. La Fiso era alloggiata a Quartu S. Elena e le gare si sono svolte nel Parco di Monte Urpinu a Cagliari.

Si è subito instaurato un clima di amicizia e collaborazione tra ragazzi e accompagnatori delle 12 regioni iscritte all’orienteering, che si è mantenuto, anzi si è fortificato con il passare dei giorni. Il primo giorno di gara ha visto lo svolgersi di una prova individuale su una cartina sconosciuta. Un po’ di tensione iniziale. I risultati: Martino 4^, Edoardo 8^, Marika 9^, abbastanza soddisfatti i ragazzi ma pronti anche a migliorarsi.

Dopo la prima giornata di gare la squadra piemontese si trovava in quinta posizione. Ottimo risultato, tenuto conto che la maggior parte degli avversari si dedicano costantemente alle competizioni. Gara anche per gli accompagnatori e la Miraglio si lancia a provare le fatiche dei ragazzi! Percorso bello, veloce, ma non troppo perché la carta è ricca di particolari e con scala 1:4000 non lascia correre troppo, dislivello 130 m per i maschi e 95 per le femmine.

Pomeriggio di relax sulla spiaggia del Poetto e in mare in compagnia di tutti i ragazzi.

Dopo una giornata di gare, non esistono più le singole rappresentative ma un unico grande squadrone dell’orienteering, questo è il vero spirito sportivo! Secondo giorno dedicato alle staffette: Martino in prima frazione, veloce e corretto dà il cambio a Marika per terzo, Marika con una prova molto buona lancia Edoardo in quarta posizione. Arrivano i trentini in solitaria e poi si attende il resto del podio con tante squadre a lottare. In discesa dal bosco, in picchiata verso la 100 si intravede il volo di un aquilotto: Edoardo li ha staccati tutti! Emozionanti gli ultimi venti metri con i compagni di squadra che lo accompagnano verso uno strepitoso argento.

Ma ancora più sorprendente il risultato della due giorni di gare. Dalla quinta posizione gli aquilotti dell’Oricuneo conquistano un fantastico e inaspettato argento. Meglio di loro solo i trentini e bronzo all’Emilia Romagna.

Nel viaggio di ritorno i ragazzi mostrano con orgoglio la loro piccola, grande conquista ma soprattutto i loro sorrisi dimostrano il valore sportivo e umano della fantastica esperienza al Trofeo Coni.

La classifica finale del Trofeo è disponibile al seguente link

Piemontesi in Estonia

Orienteerumine On Lahe! L'Orientamento è speciale!

Così nei parchi, nelle piazze, alle fermate dei mezzi pubblici, i cittadini di Tallinn sono stati informati del grande evento sportivo del 2016. WMOC2016, Campionati Mondiali Master di Orientamento: 3500 partecipanti di 42 nazioni, 24 italiani e due piemontesi che sono diventati quattro con Carla Balma e Gigio Zanella (CUS Torino) che hanno optato per la gara di contorno TOW (Tallinn O-Week).

Ai WMOC hanno partecipato Leo Curzio (Orientamondo) in categoria M55 e Gianfranco Accattino (Cral GTT) alla prima esperienza in M75.

Questa manifestazione, al di là dell'aspetto sportivo, ci ha fatto conoscere molto dell'Estonia e della sua storia antica e recente.

La cerimonia di apertura ha visto sfilare le 42 bandiere (in testa l'Australia per l'alfabeto, in coda l'Estonia per l'ospitalità) nel maestoso anfiteatro d'erba che circonda il palazzo del Festival del Canto Estone.

Qui, nel Settembre 1988, trecentomila estoni si riunirono per esprimere, cantando, la loro aspirazione all'indipendenza, raggiunta nel 1991, dopo tre anni di "Singing Revolution".

Le due gare sprint si svolgono in città.

Per la prova unica di qualificazione i concorrenti sfrecciano tra giardini, palazzi e fontane del parco Kadriorg. Kadriorg significa "valle di Caterina", a indicare il complesso voluto nel 1718 dallo zar Pietro il Grande (su progetto di architetti italiani) per la villeggiatura estiva della zarina Caterina.

Ma non dimentichiamo i risultati sportivi dei nostri eroi, Leo Curzio, strepitosamente ottavo, si qualifica per la finale mentre Gianfranco Accattino se la cava con un 38.mo posto su 57 partecipanti, eccezionale per i suoi standard, ma insufficiente per la finale.

Ecco Leo che sfreccia verso il triangolo, cartina in mano e certamente già in testa.

La finale si svolge nello splendido centro storico di Tallinn, ricostruito pietra su pietra dopo i bombardamenti sovietici del 1945. Il ritrovo-arrivo è la piazza della Libertà (Vadabuse Väljak), dove l'Estonia celebrò il suo primo anno di indipendenza nel 1919. Sulla collina che domina la piazza, un originale "monumento" indica il punto di inizio della "Catena Umana" con la quale, il 23 Agosto 1989, due milioni di cittadini dei Paesi Baltici coprirono, tenendosi per mano lungo 675 chilometri, i territori di Estonia, Lettonia e Lituania, rivendicandone l'indipendenza violata esattamente cinquant'anni prima dal patto Molotov-Ribbentrop. La catena terminava sulla piazza della cattedrale di Vilnius, in Lituania.

RISULTATI SPRINT

Leo Curzio si è conquistato l'ingresso nella finale vera (quella che assegna le medaglie); ancora una grande prestazione del nostro Leo che ma si piazza al 23.mo posto, a 2'20" dal vincitore.

Gianfranco Accattino partecipa alla finale di consolazione, dove giunge ventitreesimo su 91 atleti partecipanti. Grandissimo risultato (ognuno si pone l'obiettivo che può permettersi...), che Gianfranco festeggia subito a fine gara ritrovando, dopo due anni, i suoi amici brasileiros del WMOC2014.

Dopo le due gare urbane, il gioco si fa duro. Per le gare a lunga distanza (due qualificazioni e la finale) ci si inoltra nelle foreste a 50 e 70 chilometri a est di Tallinn. L'Estonia ha un terzo del suo territorio ricoperto da foreste. Si tratta (come per tutta l'area baltica) di un territorio monotonamente piatto, in cui il minimo dislivello comporta la formazione di paludi. Queste paludi preoccupavano un po' i concorrenti. Di fatto, grazie al dovuto riguardo dei tracciatori verso le categorie "anziane", nel caso peggiore di "palude" mi è capitato di affondare nel fango fino alle caviglie. Roba da ridere. Nei tracciati più impegnativi, invece, potevano capitare immersioni fino ai fianchi. Il sito WMOC2016 ha dei bellissimi filmati (realizzati anche con videocamere frontali e droni) che raccontano queste tremende storie di paludi.

Un altro aspetto (piacevole) delle foreste estoni è che offrono distese sconfinate di mirtilli, utilissimi in gara a fronteggiare carenza di zuccheri. Questa foto ha sorpreso Gianfranco che, incurante della vicina lanterna, concentra tutta l'attenzione sulla raccolta dei mirtilli. La foto è stata scattata durante un allenamento, sia ben chiaro. In gara la tentazione era forte, ma non credo di aver totalizzato più di cinque minuti-mirtillo.

Le due gare di qualificazione si sono svolte a Körvemaa, intorno a un attrezzatissimo centro sportivo. Qui d'inverno si fa sci di fondo, mentre l'estate permette la pratica di innumerevoli attività, tra cui una sconosciuta fuori dai paesi nordici. I cartografi si sono inventati un simbolo non standard per identificare questo "canestro per golf a disco". Per disco si intende un frisbee, e il gioco-sport consiste nel toccare i vari canestri (come le buche in un percorso di golf)gettandovi dentro il frisbee. Bellissimo! Mi sarebbe piaciuto provare, ma eravamo qui per l'orienteering, e per l'orienteering questi aggeggi erano molto utili, in quanto riportati in cartina (con l'asterisco, appunto) e ben visibili anche da lontano.

RISULTATI QUALIFICAZIONE LONG

Nella prima qualificazione Leo Curzio non va tanto bene: 47.mo su 57, addio Finale. Che la giornata non fosse quella buona, si vede dalla foto. Leo medita, fermo, sulla cartina, forse troppo a lungo...

Niente paura, ci pensa Gianfranco a completare il disastro della giornata.

L'orientamento è uno sport individuale. Quando sei nel bosco, anche se vedi correre intorno a te decine di atleti, tu sei solo, con la tua cartina, il tuo percorso, la tua lanterna. Sacro principio, ma qualche volta, per pigrizia o per stanchezza, lo si dimentica. Così Gianfranco, in marcia verso il punto 4, pur con qualche dubbio, si è lasciato trainare da un gruppetto di altri concorrenti verso la lanterna. Naturalmente quella sbagliata! Ricostruendo in lacrime la situazione, scopre che l'altra lanterna (quella giusta) sta su un'altra palude. Girovagando nel fango delle paludi, e con qualche sosta-mirtillo, Gianfranco arriva ultimo al traguardo in 2h54'27", a un pelo dalla squalifica per fuori tempo massimo. A consolazione, seguono cinque MP (in italiano PM). L'importante non è vincere, eccetera. L'importante è anche che non sia sfuggito al fotografo ufficiale lo scheletro vagante targato Cral GTT Torino.

Il giorno dopo (giovedì 11 Agosto) è un altro giorno, e si ritorna a Körvemaa per la seconda qualificazione. Leonardo migliora la sua prestazione (33.mo su 57) ma non recupera lo svantaggio. Gianfranco, dopo il disastro del giorno prima, adotta una strategia minimalista: non spingere, riflettere, e arrivare. Il cervello fa pochissimi errori, le gambe, pur collegate al cervello, fanno quel che possono, e tutti insieme arrivano al traguardo. Obiettivo raggiunto: 51.mo su 62. C'è il sole, e si può guardare sereni alla Finale, non servono né "First aid" né "Child care".

L'organizzazione concede una giornata di riposo per venerdì 12 Agosto. I più appassionati fanno un allenamento di rifinitura, io e Ada andiamo a visitare il Museo all'aperto di Tallin. Ma per non perdere le buone abitudini, si passeggia nel verde con mappa e bussola.

E venne il giorno della Gran Finale Lunga Distanza. Si va a Pikasaare, nella principale area di addestramento dell'esercito estone. Il ritrovo-arrivo è in zona disabitata, che per l'occasione si popola di tende, gazebo, banchetti e grigliate. Essendo stato costretto a una levataccia senza colazione, prima di partire riempio il serbatoio con un caffé doppio e un "juust rulli" (involtino di formaggio, e così sono tre le parole di estone che ho imparato).

L'unico edificio in zona è la base militare, su cui sventolano le bandiere di USA, NATO ed Estonia. I tre paesi baltici, dopo la riacquistata indipendenza, sono entrati nella NATO, nell'UE, nell'Eurozona. L'orso russo è sempre percepito come una minaccia, che abbia le sembianze dello Zar, di Stalin, di Breznev, o di Putin.

RISULTATI FINALI LONG

Leo partecipa alla terza finale (di consolazione), dove raggiunge dignitosamente l'undicesimo posto (su 70 partenti). Gianfranco entra nella seconda finale (di consolazione) ed è già un successo. Dopo c'è ancora la terza finale, dove entrano solo i pellegrini.Nella sua finale, come sempre, è il 74.mo e ultimo al traguardo (2h11'46"), con i soliti quattro MP (in italiano PM) al seguito. Con questo brillante risultato, Gianfranco si conferma primo degli italiani in M75. C'era solo lui!

Purtroppo l'ultima giornata dei WMOC2016 è stata l'unica dominata dal maltempo. Tutti abbiamo gareggiato sotto la pioggia, sfoderando visiere, berretti e cappucci. Gli organizzatori avevano previsto, oltre alla premiazione, una breve cerimonia di chiusura. La pioggia ha messo tutti in fuga verso casa, tranne, ovviamente, i premiati con familiari e amici. Un vero peccato, che nulla toglie all'efficienza e alla cordialità dell'organizzazione, e all'allegra sportività dei volontari.

Sul pullman che mi riportava a Tallinn, ascoltavo con un po' di invidia il mio vicino. Guardandomi come se fossi un ragazzino, il mio amico finlandese M85 mi annunciava che dopo un'ora di aliscafo si sarebbe accomodato nella sauna della sua casa di Helsinki.

Ancora una bella storia di sport, questi WMOC 2016 di Tallinn. Ma ora il pensiero va già ai prossimi, che non saranno proprio dietro l'angolo: Aprile 2017, Auckland, Nuova Zelanda. Pensiamoci, ragazzi e ragazze.

Piemontesi in giro per gare

I due weekend trascorsi (9 – 10 aprile e 16 – 17 aprile) hanno visto molti piemontesi in giro per “il mondo” per disputare gare di orienteering.

In particolare, domenica 10 aprile si è concluso il Circuito SeaO Liguria 2016 che ha visto il verificarsi di quattro gare tra gennaio ed aprile: Parchi di Nervi, Camogli, Recco e Genova. Quest’ultima è stata una gara di tipo regionale ed è stata inserita in un evento ampio denominato Urban Orienteering che ha visto la partecipazione di moltissimi bambini ed esordienti, che si sono cimentati con “pillole di orienteering”.

Sul podio generale alcuni piemontesi: per la MA, al terzo posto Fabrizio Abrate, per la M45, al primo posto Renato Martinetto, in M65 primo e terzo posto a Corrado Miniotti e Gianfranco Accattino, in WA vince Elisabetta Cimnaghi, in W45 rispettivamente al primo, secondo e terzo posto Ornella Arnaudo, Daniela Soffientino e Marina Beltramo.

Il 16 e il 17 aprile è stata la volta della trasferta in Veneto: >sabato dedicato alla Sprint Race Tour a Revine e la domenica II^ Prova di Coppa Italia Long nella Foresta del Cansiglio. Molti i piemontesi, che non si sono fatti spaventare dai chilometri della trasferta, hanno partecipato alle competizioni venete.

In evidenza gli atleti CUS Torino: Maria Elena Liverani che vince la Sprint di sabato e si piazza al secondo posto nella Long di domenica nella categoria W55, Stefano Bisoffi che sale sul podio (2^ classificato - M60) nella Long di domenica.

A questo si aggiungono alcune gare promozionale (Cuneo e Candelo) rispettivamente il 2 e il 3 aprile e la gara regionale di Brinzio, Lombardia, nella quale Leonardo Curzio ha vinto la categoria M55. Sul sito FISO.it risultati e commenti.

Weekend di gare in Veneto

Sabato 19 e domenica 20 marzo si sono svolte, nella provincia di Treviso, due gare di CO: il sabato, a Pieve di Soligo, una Sprint quale prima prova del Sprint Race Tour 2016 e domenica, nei boschi di Barbisano, una gara Middle valevole come Prima prova di Coppa Italia 2016 . Alcuni piemontesi hanno affrontato la lunga trasferta per partecipare alla due giorni.

Nella gara Sprint di sabato pomeriggio ha vinto nella categoria Master M55 Leonardo Curzio, della Società Orientamondo Ivrea, mentre nella Master W55 Maria Elena Liverani del Cus Torino è giunta seconda.

Nelle gare di domenica, Maria Elena Liverani si aggiudica il primo posto sempre in W55 mentre in M60 Stefano Bisoffi, sempre del Cus Torino, si piazza al secondo posto.

Da sottolineare, sempre nella gara Middle, la grande prestazione di Michele Caraglio, piemontese di nascita anche se non di società, che ha vinto la categoria Elite.

Ai già citati atleti piemontesi si aggiungono Corrado Miniotti e Ornella Arnaudo, che pur non salendo sul podio, si sono comunque difesi onorevolmente.Un bel weekend di gare.

Risultati e commenti sul sito FISO.

Prima gara piemontese del 2016

Si è aperta sabat,o 6 febbraio, la stagione orientistica piemontese 2016 con una gara promozionale ad Avigliana organizzata dal Cral GTT, strutturata in modalità score.

Un bel gruppetto di atleti di tutte le età e di diversa provenienza (presente anche un finlandese) si sono sfidati nelle viuzze medioevali della cittadina, mentre i percorsi WA e MA hanno previsto anche una salita al castello, da cui il panorama è davvero bello.

Obbligatorio, onde evitare una penalità, partire ed arrivare con un travestimento da Carnevale.

Come di consueto, premi per tutti a fine gara.

La competizione si è svolta a conclusione di un corso di avviamento all'orienteering svolto presso l'I.C. D. Ferrari di Avigliana che ha coinvolto oltre 100 allievi della scuola media.

I risultati della gara sono pubblicati alla pagina Gare-Risultati 2016

Cronaca di una giornata dedicata alla scoperta di Torino

In occasione del nostro scambio ERASMUS+ che ha come tema “El cine como lugar de encuentro” e coinvolge il Liceo I.E.S.G. A. BECQUER di Algete (Madrid) e la Cité Scolaire Internationale de Lyón (CSI), il nostro Liceo Carlo Botta di Ivrea ha preparato una uscita didattica per visitare Torino.

Pensando ad una attività diversa, un modo divertente per visitare il centro storico della città, ho pensato a realizzare un percorso di “orienteering”. Ho pensato ad un tracciato un po’ alternativo rispetto ai soliti luoghi come ad esempio la Chiesa di San Domenico o la porta che divide Piazza Castello da Piazza reale per la sua relazione con la Torino magica.

Ho fatto servire i nostri alunni come “lanterne” che ricevevano ai cinque gruppi misti tra alunni francesi, spagnoli e italiani, con un piccolo testo che riguardava il luogo in cui si trovavano e realizzava una domanda che il gruppo rispondeva per scritto per essere poi valutato alla fine del percorso. Le nostre lanterne erano facilmente identificate da una rosa rossa di gambo lungo che avevano in mano.

Una volta creata l’idea di percorso mi sono rivolta alla Federazione Italiana Sport Orientamento che mi ha messo in collegamento con “Orientamondo” ed il prof. Curzio che si è dimostrato indispensabile per la creazione delle mappe con i punti dei due percorsi creati.

L’attività ha riscontrato un enorme successo tra gli studenti e professori partners delle scuole estere. Il percorso è stato completato in meno di due ore (tra 90-100 minuti), la giornata non era fredda, c’era il sole è l’ora scelta il primo pomeriggio si è dimostrata ideale per realizzare il percorso. Grazie infinite alla Federazione e in particolar modo al Prof. Curzio per l’aiuto ed incoraggiamento.

(insegnante madrelingua di spagnolo che ha coordinato ed organizzato lo scambio)


Nella foto il gruppo con insegnanti e studenti in Piazza delle Erbe, davanti al Municipio di Torino, punto di partenza ed arrivo del nostro percorso.